Argonauta |
Gran bella presentazione questo album omonimo che ti conquista fin da subito. L’esempio lampante di come anche una nota suonata bene non stanchi, ma anzi ti faccia rimpiangere i soli due minuti circa di evoluzione con il quale inizia il lavoro dei Vesta. La band formata a Viareggio nel 2016, sa giocare bene con atmosfere e pesantezza del suono, con gusto estremo e perfetta alchimia tra le parti, tanto da rendere il proprio prodotto un vero e proprio gioiello. Preparate bene la valigia voi ascoltatori, il viaggio è lungo, ma molto comodo, ben strutturato ed alla fine nessuna attrazione sarà mancata di spunta dalla vostra agendina viaggi, i Vesta sanno bene dove portarvi e lo fanno nel migliore dei modi. Anche se sommariamente inserito in un genere psichedelico – rock – doom, il disco è di difficile catalogazione, avendo varie sfaccettature stilistiche. L’album è stato registrato e mixato da Alessandro Sportelli e masterizzato da James Plotkin (ISIS, PELICAN), e composto da sette brani stellari strumentali, che con consapevolezza vi accompagneranno durante tutto l’ascolto in un mondo fatto di atmosfere eteree in contrapposizione al macigno che sanno far rotolare. La mia preferita è Constellation, ma chiunque si avvicinerà al disco in questione troverà pane per i propri dente e avrà lui stesso una sua canzone preferita. Giacomo, Sandro, Lorenzo: bel lavoro, complimenti proprio !!
Voto: 6,5/10
Flavio Facchinetti