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Il cantante/musicista/compositore milanese noto come Parris Hyde è sulle scene da circa un trentennio (anche se purtroppo non ho sottomano i nomi delle bands in cui in precedenza ha militato), e da qualche anno ha fondato la sua band nominale, con cui ha già inciso due anni fa l'album di esordio "Mors Tua, Vita Mea" oltre a vari EP e partecipazioni su compilations. Si ripropongono quindi ora i Parris Hyde con un EP contenente 6 brani, in prevalenza covers. Il nostro, così è scritto sulla bio, cerca di far convivere in sé il metal classico ottantiano con il metal moderno di estrazione anni '90. Con risultati non disprezzabili, devo dire. Questo EP è un tributo alle varie influenze musicali che hanno segnato il cammino artistico suo e, presumo, dei musicisti che fanno parte della sua nuova band (il chitarrista Paul Crow, il bassista Max Dean e... il batterista Karl Teskio). Spicca tra tutte una buona versione di "Lost Reflection" dei Crimson Glory (con un cantato forse leggermente manieristico), band del compianto Midnight, singer preferito di Hyde. Ma abbiamo anche lo scatenato Hard Rock "Living Next Door To Alice" degli Smokie (band molto popolare negli anni '70), riletta in uno stile moderno con aggiunta di alcune parti vocali elettronicamente filtrate, tanto care all'Industrial Metal, le quali sono presenti anche nella metal-cover del brano di Lady Gaga "Bad Romance" (risultato: niente male!) ed ancora di più in "House Of 1000 Corpses Master" di Rob Zombie.
Per finire abbiamo l'inedita power-ballad "No Place To Call Home" dal feeling molto blues, e la versione "video-cut" del brano "2nd2no1" tratta dal suddetto primo album (il titolo si dovrebbe leggere "Second To No-One", anche se nel ritornello Hyde canta "Two-En-Di-Two-En-O-One", simpatico!), quest'ultima bella pesante come un brano Metal dev'essere. Parris Hyde, insomma, con tutta la sua band, ha quindi semplicemente deciso, presumibilmente in attesa del prossimo sforzo su full-length, di regalarsi questo piccolo svago in forma di EP, ben prodotto e ben suonato, e di qualità più che discreta. Il mini-CD in questione è da considerare quindi, più che uno sforzo creativo in piena regola, come una succosa chicca e un tributo alle proprie bands preferite, ma con l'aggiunta di un piccolo assaggio della loro personale vena creativa. Apprezzando quindi l'EP come puro prodotto di evasione, attendiamo quindi buone nuove sul prosieguo dell'attività musicale, discografica e concertistica, dei Parris Hyde. E li esortiamo a continuare poiché l'esperienza a livello tecnico, come si evince grossomodo nell'esecuzione delle covers, mi pare ci sia. Ora, il futuro è tutto nelle vostre mani. E chissà che un'altra metal band italica si faccia conoscere all'estero...
Voto: 7/10
Alessio Secondini Morelli