Dusktone |
Dalle ceneri dei October rust, qualche anno fa gli ex componenti tranne il cantante ricominciano a suonare insieme, per fare ripartire l’originale progetto che tutti conosciamo, abbandonando un po’ il lato progressivo a favore di immediatezza e durezza dei suoni e dei brani. Urstoff primo album dei rinati (semplicemente come Rust) è stato registrato al Gramarossa Studio di Torino come strumentale e poi cantato da Jotun, e quindi completato negli studi Hertz di Varsavia a novembre 2015. I sei lunghi brani che compongono urstoff sono innanzi tutto grandi canzoni. La produzione è buona e fa apprezzare il tutto. Le tracce trasudano dolore agonia, in ogni dove, la mia preferita è la sesta dove senza indugio i Rust arrivano al punto senza mezzi termini e dove l’arpeggio distorto sinistro crea lo stacco melodico sul riff assassino, ma chiunque potrà trovare nelle altre tracks una sua preferenza.parlando in generela e volendo fare (cosa che non si dovrebbe mai fare) di tutta l’erba un fascio, possiamo scrivere che i brani sono comunque progressivi, cattivi e cupi, introspettivi e malinconici, tipici di opeth old times e katatonia, tanto per intenderci, nonostante il “metal nero” abbia sempre una parte predominante del tutto, ed importante è anche la vena death metal, sempre in prima linea. Parlando di un album black/death di avanguardia ci è difficile sostenere che ci sia melodia, ma anche la melodia ha una rilevanza tale da impregnare tutto il lavoro ed essere in definitiva la parte più evidente di tutto. Ma dove eravate rimasti ragazzi questi anni ? Grande grande lavoro.
Voto: 7,5/10
Flavio Facchinetti